Odissea

Di Fabio Visintin
Finished

Project financed successfully on 24/05/2016

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100 % raggiunto 100%

Spagnolo, Inglese, Francese e Italiano.

Todo o nada

Finished

"Questo progetto racconta l’Odissea di Omero solo con immagini disposte in successione logica, senza testi né dialoghi. Grazie alle molteplici soluzioni di montaggio proprie del fumetto, nasce una narrazione visiva di grande impatto, semplice e comprensibile. Le immagini offrono un’interpretazione poetica del racconto omerico, con tutte le suggestioni e i significati che questa grande opera ha stratificato nel tempo. L’intenzione è di creare una lettura esclusivamente visiva, che scorra come un lungo sogno da godere ad “occhi aperti."

Fabio Visintin

Il progetto

Raccontare solo con le immagini L’Odissea, il poema forse più noto dell’antichità, può sembrare un controsenso.

Questa storia descrive le avventure di un eroe la cui caratteristica più riconosciuta, oltre all’astuzia, è l’uso della parola, la capacità di narrare le proprie imprese, di convincere ed affascinare attraverso il linguaggio tutti quelli con cui entra in contatto, dei o umani che siano.

Il vecchio Antenore, nel terzo libro dell’Iliade, ricorda di aver ospitato Ulisse nella sua casa, mentre si tentavano trattative di pace tra greci e troiani. Lo definisce così:

Restava immobile guardando in basso, con gli occhi fissi al suolo. Sembrava non sapesse che dire. L’avresti detto in preda alla collera oppure pazzo del tutto. Ma quando dal petto faceva uscire la voce profonda e diceva parole che parevano fiocchi di neve in inverno, allora nessun uomo avrebbe sfidato Ulisse, nessuno pensava a guardare il suo aspetto”.


Il re di Itaca possedeva la magia della parola. Come potevo tradurre in parole i “fiocchi di neve” senza sminuirli? Ecco che allora, il silenzio, lo scorrere delle immagini sono stati scelti come la maniera più appropriata per ridare suggestione a questo racconto, nel quale il Mare e la Solitudine hanno una parte così rilevante.

Il racconto ­ che non utilizza il testo scritto né come didascalia né come dialogo ­ si regge esclusivamente sul montaggio delle immagini concatenate in sequenza logica.

Chi conosce la vicenda di Ulisse potrà trovare interessante il modo in cui alcuni passaggi della storia sono stati risolti. Poiché la narrazione è complessa, gli espedienti usati per collegare le immagini e suggerire il percorso della vicenda sono vari: la successione logica del movimento che segue un personaggio in una sua azione; i collegamenti per similitudine (il sole che riscalda Ulisse naufrago diventa la palla con cui giocano le ancelle di Nausicaa; il fuoco del braciere alla reggia dei Feaci diviene il fuoco di Troia in fiamme); l’uso di personaggi­staffetta (lo squalo che affianca la zattera di Ulisse e poi s’immerge per mostrarci Poseidone); gli espedienti grafici tipici del linguaggio dei comics, come il contorno diverso ed irregolare dei flashback.

Ulisse è l’uomo che si è spinto oltre i suoi limiti, l’unico ad essere entrato vivo nell’Ade ed ad averne fatto ritorno, l’ultimo grande eroe che tratta gli dei come suoi pari. La sua figura si è stratificata nei secoli e ha assunto significati contrastanti. Nell’antichità alcuni lo ritenevano figlio di Sisifo, che era stato talmente furbo da ingannare anche la morte: questa discendenza sottolineava lo spirito corsaro e bugiardo di Ulisse, la sua scaltrezza e furbizia. Del resto Odisseo in greco significa “L’Odiato” per via dell’odio da parte dei suoi detrattori e dei nemici vinti ed ingannati, come il dio del mare Poseidone. Dante nella Divina Commedia ne fa invece un eroe titanico che varca le Colonne d’Ercole per amore del sapere e “per seguir virtute e canoscenza”.

L’Ulisse di Omero ­ a cui si richiama questa mia versione ­presenta un protagonista che, pur restando un “eroe” essenzialmente un uomo che vuole fortemente un’unica cosa: “ tornare a casa” per ritrovare la moglie, il figlio, la sua terra e il focolare.



E’ un personaggio straordinariamente moderno, il prototipo di tanti anti­eroi con cui non possiamo fare a meno di identificarci.

Durante il suo viaggio Ulisse incontrerà e amerà donne affascinanti e dee bellissime e pericolose: la Ninfa Calipso ­il cui nome significa in greco “colei che nasconde”­ che dopo averlo salvato dal naufragio lo terrà in esilio forzato nell’isola di Ogigia; la misteriosa Maga Circe, bionda figlia del Sole e sorella di Medea, grande incantatrice e conoscitrice del potere delle erbe; la giovane Nausicaa, principessa figlia di Alcinoo, re dei Feaci, che lo raccoglie naufrago sulla spiaggia del suo regno; Athena, divinità che più volte gli appare in varie spoglie e che sempre lo protegge come una fata madrina e infine Penelope, la donna che ha sposato e la sua regina, da cui vuole tornare.

Oltre agli dei, molte sono anche le creature fantastiche che Ulisse incontra nel suo vagare: le Sirene, le anime dei defunti nell’Ade, Scilla e Cariddi ­ i due orrendi mostri marini che presidiano quello che sarà poi identificato come lo stretto di Messina ­ e infine il Ciclope, mostruoso e cannibale figlio di Poseidone.



Anche quando dopo molte peripezie riuscirà a tornare nell’amata patria, per Ulisse le prove non saranno finite: dovrà vedersela coi Proci, principi guerrieri venuti a reclamare in sposa Penelope, da tutti ritenuta vedova. Il poco rispetto per la sua sposa, per i suoi averi e per il figlio provocherà la collera dell’eroe: la sua vendetta sarà terribile e spietata.

E’ poco credibile che tutta l’Odissea si sia svolta nel Mediterraneo, come già notava nell’antichità Filostrato: “Vi pare che un uomo astuto come Ulisse possa perdersi per
dieci anni in un mare poco più grande di uno stagno?”. La rotta seguita da Ulisse, sconfina nell’irrealtà, è un viaggio in universi paralleli, lontani da quelli degli uomini.

I luoghi in cui ho ambientato la vicenda ­ pur serbando il ricordo delle isole del Mediterraneo sono luoghi fantastici, immagini suggestive che fanno da sfondo ai vari passaggi della narrazione.

"In questo mio romanzo grafico voglio siano le immagini a
trasmettere ciò che le parole non possono descrivere senza
sminuire e banalizzare.

Voglio mostrare gli sguardi, i costumi, le luci dei fuochi,
le onde del mare e gli abissi in cui dimora Poseidone.

Voglio disegnare divinità pagane e che dal loro aspetto
traspaia tutta la loro potenza, la loro follia e il mistero
che celano.

Voglio far vedere i gioielli che richiamano civiltà sepolte.

Voglio che il lettore possa essere trasportato in un’antichità
profonda e primordiale, trascinato in un sogno ambientato
in un’epoca leggendaria.

Voglio coinvolgerlo in un’esperienza evocativa e lasciare
che sia la sua immaginazione a creare quei dialoghi che
rimandano alla poesia di Omero".

Fabio Visintin

Galleria di ricompense

 

Siamo consapevoli dello sforzo che comporta un lavoro ben fatto e sia l’autore che noi di Spaceman Project siamo preparati. Amiamo questo modello e vogliamo portarlo a un altro livello in cui lettori, autori, editori e librerie siano i protagonisti. Per questo abbiamo tenuto in considerazione i piccoli dettagli e abbiamo definito una meta di raccolta fondi adeguata a quello che offriamo.

Il tempo di realizzazione dell’opera è di un massimo di 15 mesi.

Per concludere, ma non meno importante, tutte le illustrazioni presentate in questa campagna sono provvisorie e potranno essere soggette a modifiche una volta raggiunti i fondi necessari e cominciato il lavoro. Ciò riguarda solo le immagini di portata principali, non la storia, né il formato dell’opera né le ricompense offerte. Com’è lógico, stiamo presentando un progetto vivo e da realizzare. La creatività non ha limiti e nutriamo la convinzione che non si debba smettere di migliorare, per questo motivo ci siamo compromessi a garantire qualità ai nostri lettori.